Un nuovo Ufficio Nutrizione, per essere più efficienti e veloci nel costruire progetti su misura per i nostri clienti: è la novità nata in casa Elior da qualche mese.
Formato dalla biologa nutrizionista Giulia Podestà e dalla tecnologa alimentare Daniela Scardone, la nuova realtà si interfaccia e collabora con altre divisioni aziendali, come l’ufficio sostenibilità, il marketing, l’ufficio progettazione gare e ovviamente Hospes, la nostra filiale nel Triveneto.
Di cosa si occupa l’Ufficio Nutrizione
L’Ufficio Nutrizione gestisce a livello centralizzato la progettazione di menù per la ristorazione collettiva, incluso lo sviluppo bromatologico, l’ideazione di ricettari speciali, lo sviluppo di nuovi progetti anche in collaborazione con altre figure aziendali, la strutturazione di filoni tematici ad hoc, come laboratori di educazione alimentare per i bambini, giornate a tema per la scuola, menù etnici o particolari per far abbracciare anche ai più piccoli nuovi piatti e culture. L’obiettivo è trasmettere i valori del Gruppo Elior in ambito alimentare.
“Oltre a coordinare tutte queste attività - spiega Podestà -, progettiamo i menù da presentare nelle gare d’appalto o nelle offerte private di tutti i settori corporate, quindi aziendale, scolastico e sanitario”.
Le diete speciali
Non solo: l’Ufficio Nutrizione supervisiona la corretta realizzazione delle diete speciali, che spesso vengono costruite tailor made “perchè non sempre in fase di progettazione riusciamo ad avere una visione completa delle diete richieste, quindi si lavora molto a contatto con il cliente, andando incontro alle sue richieste”.
Il ruolo della tecnologa alimentare
C’è poi tutto l’aspetto più gestionale e tecnico del pasto, del quale si occupa la tecnologa alimentare Daniela Scardone, in Elior da oltre 20 anni. Dal controllo sulla sicurezza alimentare del centro cottura alla verifica che le diete speciali vengano prodotte nel modo corretto. “Io ho l’altra parte della visione degli alimenti rispetto alla biologa nutrizionista - racconta Scardone -, seguo più il processo e meno l’aspetto nutrizionale”.
Si tratta di un lavoro molto importante, soprattutto perché negli anni “sono aumentate le richieste di diete speciali: 20 anni fa c’era qualche richiesta per diete gluten free, senza latte e derivati oppure per allergici all’uovo. Ora ci sono molte intolleranze diverse, da quella alle solanacee all'istamina, fino alla dieta nichel free”.