Meno carne e più legumi: così cambia la dieta degli italiani
Meno carne e più legumi: potremmo sintetizzare così il cambiamento registrato nell’alimentazione degli italiani.
Non lo dice Elior, che da anni porta avanti menù calibrati in base ai principi della Dieta Mediterranea, ma il Centro di ricerca CREA - Alimenti e Nutrizione.
L’impatto ambientale della carne
Secondo gli ultimi dati pubblicati sulla rivista scientifica Nutrients, il 57% degli italiani ha ridotto il consumo di carne per motivi ambientali. Il che significa che finalmente il tema della sostenibilità sta inglobando anche l’industria alimentare e che i consumatori iniziano a riflettere sull’impatto ambientale del cibo che mettono nel carrello della spesa e nel piatto. Produrre un chilo di carne di manzo inquina molto di più che produrre un chilo di fagioli, perché richiede un maggiore consumo di acqua, suolo ed energia, oltre al costo dei trasporti: questa è un’evidenza della quale ormai non possiamo non tenere conto. E infatti noi lo insegniamo anche ai bambini a scuola attraverso i tanti progetti di educazione alimentare, molti dei quali dedicati proprio ai legumi.
Nuove abitudini per una sana alimentazione
Tornando alla ricerca del CREA, se il 27% del campione non intende ridurre il consumo di carne, è importante notare come il 52% lo ritiene invece fondamentale per avere una dieta bilanciata. Insomma, il tema ambientale in questo caso va di pari passo con quello della salute e della sana alimentazione perché, soprattutto dalla pandemia in poi, siamo tutti molto più attenti a quel che mangiamo anche dal punto di vista nutrizionale.
Le alternative alla carne
Non stupisce, quindi, anche l’attenzione alle alternative alla carne, dall’aumento del consumo di legumi (qui tre ricette per farli mangiare anche ai bambini) a quello dei prodotti a base di proteine vegetali che simulano l’aspetto, il gusto e la consistenza della carne.
Diamo qualche numero, ancora dai dati del CREA: l’84% dice di non avere problemi ad accettare come alternativa alla carne i legumi, l’82% dice sì alle uova, il 77% al pesce, il 72% ai formaggi e il 69% alla frutta secca in guscio.
C’è ancora molta resistenza, invece, su un altro trend: quello degli insetti, rifiutati dal 67% del campione intervistato. Anche i prodotti che imitano la carne incontrano ancora qualche rifiuto: il 67%, infatti, non vorrebbe mangiare prodotti di origine vegetale che imitano la carne usando ingredienti derivati Ogm oppure la carne coltivata in laboratorio. Ma la percentuale cala al 47% quando si tratta di vegetali che mimano la carne senza Ogm.