Mangiare bene a scuola è possibile? Noi ne siamo convinti, a patto di riuscire a fare sistema con istituzioni, famiglie, scuola e aziende!
Ne ha parlato oggi il nostro a.d., Rosario Ambrosino, intervenuto a Cibo a Regola d’Arte , il food festival organizzato dal Corriere della Sera, insieme a Barbara Floridia, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione, la nutrizionista Evelina Flachi e Benedetta Brioschi, responsabile dello Scenario Food&Retail e Sustainability di The European House–Ambrosetti.
L’importanza della refezione scolastica
Elior nei prossimi anni investirà ancora di più nel settore dell’education , perché riteniamo sia un dovere del leader di settore coltivare il rapporto delle nuove generazioni con una sana alimentazione, in modo da crescere cittadini consapevoli dell’importanza di mangiar bene, dei principi della Dieta Mediterranea e dell’immenso valore dell’educazione alimentare per la società.
“Una corretta capacità di scegliere il proprio stile di vita – ha ribadito Ambrosino - è fondamentale per la salute delle future generazioni e per rafforzare la resilienza della società”.
Buona parte della vita dei bambini si consuma a scuola, incluso l’importantissimo momento del pranzo e della merenda. Ecco perché, concorda il sottosegretario Barbara Floridia, “dobbiamo intervenire sulle mense scolastiche. Riconosco nelle scuole un ruolo centrale nella scelta di nuovi comportamenti e abitudini alimentari, a sostegno anche di tutte le famiglie”.
L’importanza di saper scegliere
Un ruolo importantissimo quello affidato all’istituzione scolastica e a tutto l’ecosistema che lo compone. Secondo l’indagine “Lo stato dell’arte dell’educazione alimentare in Italia e il ruolo della ristorazione collettiva”, presentata da The European House – Ambrosetti, in collaborazione con Elior, “genitori e insegnanti riconoscono la scuola come punto strategico dove fare educazione alimentare – conferma Brioschi – e luogo privilegiato per dare un pasto completo, sano ed equilibrato a tutti i bambini”.
Eppure oggi è ancora difficile per un consumatore capire quanto sia importante la formazione dei bambini in età scolare e far loro apprendere determinate abitudini fin da piccoli, che saranno il loro dna come futuri consumatori. “La società odierna dispone di una grandissima varietà di prodotti e offerta – puntualizza Ambrosino – ma ciò richiede anche la capacità di saper scegliere e auto-regolamentarsi, per non andare incontro a comportamenti alimentari scorretti che possono portare a problemi di salute cronici”.
Quando il cibo è salute pubblica
Crescere persone abituate a mangiar bene significa per la società avere una popolazione più in forma e un notevole risparmio di costi in salute pubblica.
“Avere bambini e ragazzi più consapevoli delle proprie scelte alimentari – spiega la nutrizionista Evelina Flachi – porta a una prevenzione importante di problemi come colesterolo in eccesso, diabete, ipertensione, patologie cardiovascolari, obesità. Il che significa una riduzione dei costi socio-economici, che ha una ripercussione positiva per tutti”.
Un numero su tutti: intervenire oggi sull’alimentazione sana comporterebbe un risparmio futuro fino a 9 miliardi di euro in sanità.
La formazione degli insegnanti
Sta nel ruolo della scuola fare educazione alimentare ai bambini e ai ragazzi, a patto che ci siano risorse adeguate e soprattutto formazione. “Solo il 7% delle scuole – rivela Brioschi – può contare su persone che hanno una laurea o un percorso di formazione in ambito alimentare: nella maggior parte dei casi, si lascia il compito ai professori di italiano o matematica”.
Le iniziative del Ministero
Per aiutare le scuole e le famiglie, il Ministero dell’Istruzione sta lavorando su diversi fronti: “Nel Piano Rigenerazione Scuola abbiamo creato un cabina di regia con diversi Ministeri, enti di ricerca pubblici e privati, affinché il coordinamento sia unitario per poi dipanarsi nelle scuole in modo sistemico”, ricorda il sottosegretario Floridia.
In particolare:
- S ito Cibo e Scuola, con materiali informativi strutturati sia per gli insegnanti che per le famiglie di bambinie ragazzi dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo gado.
- Creazione di una green community, composta da esperti e associazioni che possono andare facilmente nelle scuole per supportare le iniziative di educazione alimentare con adeguata formazione e capacità che potrebbero mancare ai docenti.
- Inserimento di questo piano tra gli obiettivi delle scuole, per stimolare tutti gli istituti ad andare verso questo rinforzo all’educazione alimentare.
I fondi per le mensa
Sono inoltre state stanziate una serie di risorse ad hoc per le mense scolastiche, “fondamentali perché educano anche allo stare insieme, combattono la dispersione scolastica e sono di aiuto alle famiglie più in difficoltà”, ricorda Floridia:
- 400 mln di euro per la realizzazione di mense scolastiche
- 500 mln di euro per farle funzionare al meglio.
Sostenibilità e tecnologia
Gli investimenti di Elior nel settore dell’education si inseriscono anche nell’obiettivo di sostenibilità che da sempre contraddistingue l’azienda.
Educazione alimentare per noi significa anche insegnare ai bambini il rispetto per l’ambiente, attraverso la riduzione della plastica e soprattutto impegnandoci a fondo contro lo spreco alimentare. Non a caso, siamo stati i primi a usare l’intelligenza artificiale nelle scuole per ridurre il food waste. “L’uso delle nuove tecnologie – assicura Ambrosino - può avere molti campi di applicazione: sarà importante in futuro riuscire a parlare anche di come possiamo migliorare la varietà rendendola compatibile con costi e logistica”.
Una regia comune
Tanti i punti da affrontare quando si parla di refezione scolastica ma il punto cruciale è una cabina di regia centralizzata e unica. Ovvero, “come vengono governati i processi decisionali affinché le cose siano poi messe in pratica: c’è uno stacco tra le linee guida nazionali e la loro applicazione sul territorio, che spesso dipende dai singoli comuni e rispettivi budget. C’è troppa dispersione mentre servirebbe una cabina di regia pregnante in termini di potere esecutivo”.