Come cambia l’alimentazione nella terza età? Quali sono i problemi più comuni? E i fattori ai quali è meglio prestare attenzione? A rispondere ai dubbi sulla dieta per le persone più anziane è Davide Bianchi, dietista Elior impegnato anche sul fronte dell’educazione alimentare, dai bambini alla terza età.
Il benessere per la terza età
Occupandosi di ristorazione collettiva, Elior accompagna diverse fasi della vita, dagli asili nido alle scuole, dalle università alle aziende, fino alle Rsa. Per ciascuna di loro, costruisce una dieta su misura, che tiene conto dell’età e delle problematiche specifiche.
Nel caso degli anziani, NutriAge è il nostro format di ristorazione specifico per le residenze sanitarie assistenziali, studiato appositamente per le esigenze alimentari della terza età, incluso il rischio di malnutrizione e di eventuali patologie.
Questione di qualità di vita
“L’invecchiamento è un processo fisiologico del tutto naturale che comporta cambiamenti fisici e psicologici”, spiega Davide. Per prevenire il decadimento fisiologico e migliorare la qualità della vita, è importante adottare una serie di piccole abitudini: in primis, praticare attività fisica moderata in modo costante, dormire il giusto numero di ore, non fumare e soprattutto “avere un’alimentazione sana e variegata, ispirata ai principi della Dieta Mediterranea”.
Dieta sana in età avanzata
Seguire una dieta sana ed equilibrata, che tenga conto delle indicazioni della piramide alimentare, è una buona regola in ogni fase della vita e diventa fondamentale in età avanzata, perché contribuisce a mantenere un buono stato di salute.
“Una giusta alimentazione è il primo mezzo di prevenzione delle malattie cronico-degenerative come diabete, dislipidemie, ipertensione e malattie cardiovascolari”, assicura il dietista. In assenza di abitudini sane, il rischio è quello di andare incontro alla malnutrizione, che può portare a carenze nutrizionali oppure a obesità.
L’alimentazione per gli anziani
La giornata alimentare segue lo stesso schema che dovremmo osservare fin da bambini: tre pasti principali (colazione, pranzo e cena) e due spuntini a metà mattina e a metà pomeriggio. La colazione, in particolare, dovrebbe essere varia ed equilibrata, a base di carboidrati semplici (latte, frutta, confettura, miele) e complessi (biscotti o fette biscottate). Deve prevedere una fonte proteica come latte o yogurt, meglio se con prodotti integrali.
Le regole fondamentali
Altre regole fondamentali di cui tenere conto quando si tratta di alimentazione degli anziani sono le seguenti:
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Bere tanta acqua, almeno 1,5 litri al giorno, perché nella terza età c’è una tendenza alla disidratazione. Il consiglio è bere poco e spesso. Ci si può aiutare anche con l’assunzione di brodo, passato di verdura, tè e tisane non zuccherate.
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Aumentare il consumo di frutta e verdura, che apportano fibre, vitamine, sali minerali e fitonutrienti. È perfetta per gli spuntini di metà mattina e pomeriggio.
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Favorire il consumo di legumi, ricchi di proteine, ferro e vitamine del gruppo B, e di cereali, meglio se integrali, che hanno potere saziante, modulano l’assorbimento del glucosio e contribuiscono alla salute gastrointestinale.
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Diminuire il consumo di zucchero semplice, che non dovrebbe superare il 15% delle calorie giornaliere. Un consumo eccessivo può infatti aumentare il rischio di obesità, diabete mellito tipo 2 e malattie cardiovascolari.
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Fare attenzione al sale: un consumo eccessivo crea ipertensione
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Ridurre il più possibile il consumo di alcolici
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Fare almeno 30 minuti di attività fisica regolare e moderata al giorno.
Possibili carenze nutrizionali nell’anziano
In alcuni casi, gli anziani possono andare incontro a una serie di carenze:
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Calcio e vitamina D: se non assunti nelle giuste quantità, possono causare osteoporosi
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Proteine: una carenza può causare sarcopenia, cioè la perdita di massa e densità muscolare.
Come intervenire? Per migliorare la quantità di calcio si possono scegliere acque con un buon contenuto di calcio, favorire il consumo di frutta a guscio, come le noci, e semi oleosi, oltre alle verdure crucifere, ricche di questo sale minerale.
Per quanto riguarda la vitamina D, l’esposizione al sole (sempre con la protezione solare) è il primo consiglio, così come il consumo di pesci grassi (salmone e aringhe), uova, verdure a foglia verde, latte e derivati.
Infine per le proteine, la regola è prevedere sempre un secondo piatto alternando pesce, carne, uova, formaggi e legumi. Non bisogna eccedere con il consumo di insaccati, affettati e carne processata e lo stesso vale per i formaggi stagionati e la carne rossa.