Feed the Talent 2023, l’anno dell’innovazione
È iniziata la seconda fase di Feed the Talent, il programma di sviluppo per potenziali talenti interni lanciato l’anno scorso da Elior in collaborazione con la Graduate School of Management del Politecnico di Milano.
Se il 2022 è stato dedicato all’acquisizione di conoscenze e competenze strategiche per l’organizzazione e per la crescita professionale di oltre 30 colleghi, il 2023, racconta Giulia Soldani, People Development Manager del Gruppo Elior, “sarà focalizzato sull’innovazione e su project work”.
Nuovi progetti aziendali
Dalla formazione, alla quale è stata dedicata la prima fase di Feed the Talent, allo sviluppo di cinque progetti aziendali sui quali lavorare: questo è ciò su cui si focalizzeranno nei prossimi mesi i partecipanti al progetto formativo lanciato dalla direzione Risorse Umane.
Si tratta, sottolinea Soldani, “di iniziative di forte cambiamento per Elior e che saranno tutte implementate in azienda. Infatti, abbiamo lanciato i project work a inizio marzo con un evento aziendale introdotto dal nostro a.d. Rosario Ambrosino, durante il quale è stato presentato ogni progetto”.
La discussione finale è prevista per dicembre 2023: nel frattempo, Ambrosino ha definito le cinque aree di progetto sulle quali avviare i lavori.
Le aree di lavoro
I partecipanti sono stati divisi in cinque gruppi, rispettando due criteri: non avere relazioni gerarchiche all’interno e lavorare su aspetti diversi da quelli di cui normalmente ci si occupa in azienda, in modo da creare competenze trasversali e creare contaminazione tra le diverse funzioni aziendali.
Ogni gruppo ha un direttore interno di riferimento, “cioè la figura che normalmente in azienda ha la responsabilità di quell’area particolare” e un tutor accademico del PoliMi competente in materia. Insieme, lavoreranno su una delle cinque aree progettuali individuate:
- Sostenibilità
- Sistemi informativi
- Indicatori di performance
- Personale operativo
- Gestione assortimenti e logistica
Una visione differente
Dare una visione differente, scompigliare le carte, uscire dalla comfort zone: l’ultima sessione in aula di Feed the Talent è stata dedicata all’Innovation Management.
Due giornate, per approfondire cos’è l’innovazione disruptive e quali sono le strategie usate dalle aziende, con case history concrete grazie all’intervento di Josip Kotlar. E poi, con Federico Frattini Dean della Business School del Politecnico di Milano, si sono concentrati su cosa vuole dire open innovation e come si fa innovazione in azienda, il che spesso significa guardare fuori: è stata una giornata molto pratica, dove le persone in gruppo hanno lavorato per prendere consapevolezza dei processi e delle iniziative innovation in Elior e comprendere quali sono i trend e i modelli esterni da cui trarre ispirazione”.
Feed the Talent: il futuro
Feed the Talent avrà un futuro in azienda ma cambierà necessariamente pelle.
“Questa prima versione aveva l’obiettivo di dare competenze preziose per l’organizzazione aziendale e fare retention su potenziali di crescita verticale”. Il prossimo, anticipa Soldani, potrebbe avere un taglio un po’ diverso: “Vorrei disegnare un percorso orientato allo sviluppo di competenze trasversali per continuare a stimolare la collaborazione interfunzionale, promuovere la crescita delle colleghe e dei colleghi attraverso nuove attività e aree di lavoro e supportare aspetti fondamentali per il vantaggio competitivo dell’azienda”.
La soddisfazione per il momento è tanta: “È il progetto che mi fa battere il cuore, progettato a “quattro” mani con la POLIMI Graduate Business School. Il feedback dei colleghi è molto positivo e personalmente l’ho trovato molto stimolante: credo che avrà un impatto concreto sul lavoro di tutti i giorni”.