La pausa pranzo è un momento fondamentale della giornata lavorativa, un’occasione per staccare la spina, ricaricare le energie e socializzare con i colleghi. Negli ultimi decenni, questo rito quotidiano proposto dalla ristorazione collettiva ha subito una trasformazione profonda, passando dalla semplice schiscetta portata da casa a menù pensati per offrire un'esperienza culinaria completa, di qualità e fondata su un’alimentazione sana, che tiene conto dei principi della Dieta Mediterranea. E, cosa che non guasta, in ambienti accoglienti oltre che funzionali.

Anni ’70-’80: il pasto portato da casa

Negli anni ’70 e ’80, la schiscetta - termine milanese che indica il contenitore del pranzo - era un simbolo di praticità e tradizione. Molti lavoratori, soprattutto nelle fabbriche e negli uffici, portavano il pranzo da casa, racchiuso in contenitori metallici o di plastica.< Il cibo era semplice e familiare: pasta al forno, polpette, insalate di riso e frutta. Questo approccio non offriva una grande varietà di cibo ma permetteva di risparmiare ed evitare sprechi, riutilizzando quel che avanzava in famiglie.

Anni ’90: la crescita delle mense aziendali

Con l’arrivo degli anni ’90, molte grandi aziende iniziarono a investire nelle mense interne. L’obiettivo era migliorare la produttività e i servizi ai dipendenti, offrendo loro un pasto caldo senza dover lasciare il luogo di lavoro. Le mense aziendali garantivano una certa comodità, anche se spesso proponevano menù con poca varietà e una qualità media.

I pasti erano generalmente sostanziosi, pensati per “sfamare” piuttosto che per offrire un’esperienza culinaria: il concetto di cibo salutare o bilanciato non era ancora al centro delle priorità. Tuttavia, la diffusione delle mense aziendali rappresentò un importante passo avanti verso un’organizzazione più strutturata della pausa pranzo.

Anni 2000: il boom del cibo pronto e dei fast food

L’inizio degli anni 2000 ha visto l’ascesa dei fast food e dei cibi pronti. Con l’aumento dei ritmi lavorativi, il tempo dedicato alla pausa pranzo diventa sempre più breve e molti lavoratori iniziano a consumare pasti veloci e spesso poco salutari

La parola d’ordine era praticità: panini, snack e piatti già pronti prendono il posto dei pasti tradizionali. La conseguenza fu un calo generale della qualità del cibo e una minore attenzione alla salute. La pausa pranzo veniva concepita come un momento frenetico, consumato velocemente davanti al computer, senza la giusta attenzione al relax e alla socialità.

Anni 2010: la consapevolezza alimentare

Negli anni 2010, la crescente consapevolezza riguardo alla salute e alla nutrizione ha iniziato a influenzare anche le scelte alimentari dei lavoratori. Le mense aziendali e i servizi di ristorazione collettiva hanno iniziato a diversificare l’offerta, proponendo piatti più sani, bilanciati e pensati per diete specifiche.

La domanda di opzioni vegetariane, vegane, senza glutine e personalizzate è cresciuta notevolmente. Le persone sono diventate più attente agli ingredienti, alla qualità e alla provenienza del cibo, spingendo le aziende a migliorare il loro servizio.

Oggi: menù gourmet in pausa pranzo

Oggi la pausa pranzo ha raggiunto un nuovo livello: non è più solo un momento per nutrirsi, ma un’esperienza da vivere e gustare, che influisce positivamente sul benessere dei dipendenti. E che quindi può essere intesa come un servizio di welfare aziendale.

Le mense, ormai diventate veri e propri ristoranti aziendali, si sono trasformate in luoghi moderni e accoglienti, con una grande attenzione al design e menù gourmet curati da chef qualificati che propongono piatti variegati, sani e gustosi. Con una grande attenzione anche all’aspetto della sostenibilità alimentare: in Elior, per esempio, i menù sono pensati per ridurre le emissioni di CO₂, recuperare le eccedenze e combattere lo spreco alimentare.

Abbiamo introdotto tecnologie avanzate, come JoyFood+, l’app per prenotare il pasto in anticipo, menù digitali e pagamenti contactless, rendendo la pausa pranzo più comoda e personalizzata. La sostenibilità è diventata un tema centrale, con l’uso di ingredienti a km 0 e un’attenzione particolare alla riduzione degli sprechi alimentari.

La pausa pranzo come specchio del cambiamento sociale

L’evoluzione della pausa pranzo riflette i cambiamenti della nostra società: dalle semplici schiscette ai menù gourmet, passando per mense standardizzate e fast food, fino ad arrivare a un’offerta sempre più varia e di qualità. Oggi più che mai, la pausa pranzo è un momento di benessere, piacere e scoperta, capace di influenzare positivamente la giornata lavorativa.

Scoprire le nuove proposte della ristorazione collettiva significa abbracciare un modo più consapevole e appagante di vivere la pausa pranzo, trasformandola in un’occasione per prendersi cura di sé.