La nostra missione: nutrire le persone e nutrire il pianeta
La nostra missione è non solo nutrire le persone nella maniera più sana e innovativa, ma anche nutrire il pianeta.
Il modello di dieta occidentale, che tanto si discosta dalla nostra dieta mediterranea, è caratterizzato da scelte di prodotti con un eccesso calorico rispetto alle reali necessità. Le grandi quantità di cibo industriale, correlate all’eccesso di proteine animali, sono il primo campanello d’allarme per malattie cardiovascolari e obesità. Risulta allarmante anche la quantità di cibo a disposizione rispetto a quella consumata, che si aggira intorno alle 400kcal al giorno.
Un terzo del suolo del nostro pianeta, a oggi, è destinato a produrre alimenti per una popolazione di 7 miliardi di persone. Oltre la metà di questi terreni sono destinati a pascolo e allevamento, i maggiori responsabili della degradazione del suolo oltre che dell’erosione delle foreste, con un conseguente impatto sulla biodiversità.
Non è soltanto l’impatto sul suolo a preoccupare: la produzione alimentare pesa anche sull’ambiente. Il 24% delle emissioni di CO2 complessive deriva dalla produzione agricola e dagli effetti della deforestazione. L’allevamento genera un terzo totale di queste emissioni, posizionandosi come l’attività più deleteria per la sostenibilità ambientale.
L’impatto della produzione di cibo
Il 70% dell’acqua a nostra disposizione viene utilizzato per la produzione di cibo. In più l’uniformazione dei mercati sta mettendo a dura prova la sicurezza alimentare. Nonostante la biodiversità presente sul nostro pianeta, la produzione si concentra su pochissime specie con un basso potenziale di adattamento ai cambiamenti climatici. Nove specie rappresentano oltre il 66% di tutta la produzione agricola mondiale.
Prendiamo l’esempio della pesca: già nel 2015 il 33% degli stock ittici era già considerato sovrasfruttato, il 60% sottoposto ai massimi livelli sostenibili di pesca e sottoutilizzati solo per il 7%. Il 24% di tutto il cibo prodotto viene sprecato nel processo di “Farm to fork”, si parla di un valore che si aggira intorno a 1 trilione di dollari all’anno, un danno economico, che si somma al danno ambientale. Anche lo smaltimento di questo spreco ha un impatto in termini di emissioni: se dovessimo rappresentare l'entità dello spreco tramite le dimensioni di un Paese, questo sarebbe il terzo più grande al mondo per emissione di CO2. Gli impatti calcolati si riferiscono all’attuale popolazione di 7 miliardi di persone, di cui 820 milioni di persone malnutrite. Nel 2050 la popolazione raggiungerà 10 miliardi e il raggiungimento degli obiettivi di azzeramento della fame nel mondo e di preservazione del clima dovranno essere raggiunti.
La sfida per il futuro
La sfida oggi è colmare un gap del 56% di food, senza erodere ancora suolo, diminuendo le emissioni e limitando i consumi. Per raggiungere un obiettivo così difficile, le nostre abitudini - alimentari e non - dovranno subire necessariamente dei cambiamenti. Bisogna cominciare subito ed è importante creare consapevolezza: ogni persona può fare la differenza a partire dal proprio piatto. Una spesa più consapevole con una particolare attenzione alla cucina circolare per evitare lo spreco.
Il Positive Food Print Plan di Elior
Noi di Elior crediamo fermamente che, insieme, abbiamo il potere di aiutare il pianeta. Ed è proprio da qui che parte il nostro impegno: il Positive Food Print Plan. Nel settembre 2015 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per una crescita economica e sociale che assicuri di soddisfare i bisogni della generazione presente, senza compromettere quelli delle generazioni future. Elior Group si è allineato a queste sfide globali, individuando 4 aree prioritarie su cui lavorare. Queste 4 aree sono la base del piano Positive Food Print di Elior: vogliamo iniziare a cambiare le cose dal piatto, ricercando e sperimentando per creare menu in armonia con i nostri valori.
Nutrire le persone e il pianeta che occupiamo è la nostra missione, e tutto questo a partire dai nostri collaboratori, creando consapevolezza: siamo convinti che ogni persona possa fare la differenza. Elior è da sempre in prima fila per l’ambiente: abbiamo donato 60 tonnellate di cibo, promosso tecnologie per un utilizzo consapevole dell’acqua, dell’energia elettrica e del riciclo rifiuti. Stiamo insegnando alle nuove generazioni come non sprecare, firmando il Global Impact delle Nazioni Unite e collaborando con Legambiente.